martedì 23 settembre 2008

Marina di Ravenna 19- 20- 21 Settembre 2008

Dopo il disastro atmosferico di Rimini, almeno a Marina il numero di Vespe e Lambrette è tornato ad essere significativo e significante. Quando poi è possibile ammirare autentici capolavori di Modernismo adornati di splendidi specchietti, luci, fregi, modanature, paracolpi, perimetrali, allora sì che un Raduno Mod oltre alla musica, ai concerti e agli smart dresses raggiunge finalmente il suo climax perfetto. Il mio sogno è di bloccare la circolazione della costa ravennate e riminese con un esercito di Mods al manubrio di splendide Vespe e Lambrette, contro la plastica naturalmente, contro il dominio incontrastato delle quattro ruote sulla strada, a cui è molto difficile rinunciare, ma che in occasione di week-end belli come quelli di Marina, non danno la stessa straordinaria luce neanche di un solo scooter. Grazie al cielo abbiamo un clima meno rigido e bastardo della Gran Bretagna, e possiamo vantarci di avere inventato Noi le due ruote più belle. Il Parka non è un soprabito elegante, può resistere con la sua imbottitura a quasi tre ore di acqua cadente, e protegge in maniera unica dal freddo, magari di una taglia più grande, in modo che possa coprire le ginocchia, sostituendo quelle orrende coperte che girano per le nostre città a bordo di scooteroni altrettanto orrendi. Obbligatori per i lunghi viaggi occhialoni sul casco, in modo che l'acqua e l'aria non possano accecare la vista. La neve, il ghiaccio e la grandine sono i veri nemici dello Scooterismo Modernista, impossibili da arginare in un lungo viaggio, e qui i consigli di qualche scooterista abituato alle basse temperature e alle condizioni limite non farebbero male a chi non vuole rinunciare mai o quasi mai a portare a spasso lo Stile in ogni situazione.

mercoledì 20 agosto 2008

In Croazia Px e T5 a go go

Fin dai primi anni settanta ho passato parecchie estati nell'ex Yugoslavia ed ora Croazia, vedendo per quasi vent'anni solo cicolomotori Tomos, simili, ma assai meno aerodinamici e poveri di design ai nostri Ciao e Si, a qualche Garelli a ruote grandi. Li usano ancora per carita', robusti lo erano di certo, sempre con grandi marmitte sporgenti ma davvero brutti esteticamente,. Mancavo da qualche anno, ma quest'estate non sono davvero riuscito a contare l'infinità di PX di prima ed ultima generazione e T5 che sbucavano da ogni parte, parcheggiati ovunque e spesso accessoriati da paracolpi laterali e portapacchi cromati. I ragazzini anche lì sono più attratti da scooter plasticati dalle abominevoli colorazioni, ma chi vuole girare nel traffico delle piccole e grandi città di mare, portando a spasso moglie e figlio, la spesa, il necessaire per la pesca o arnesi da lavoro, si è affidato anche qui all'ultima generazione di scooter italici dotati di prestazioni e solidità riconosciuti universalmente. Per carità non mancano simil repliche più tristi e recenti di Vespa, ma anche lì il made in Italy a due ruote che conta ha fatto certo breccia. Commuovente davvero per me un incontro con una 50 faro tondo dotata di specchietto allo scudo e mazzettino di fiori a due parti dal porto di Madarska dove si concentrano bar e pub molto ben curati pieni di tavolini, sedie e pivo- 600 e passa km da Trieste sulla costa Dalmata sotto Spalato, regione come tutta la costa croata colonizzata ed arricchita di città e porti dalla Serenissima Venezia. Piccoli tesori a due ruote nati per ritrovare l'Italia in ogni angolo del mondo.

venerdì 25 luglio 2008

Lambretta ai 200 km/h

Lambretta da record
Nell'epoca in cui il primato di velocità era un grande mezzo di pubblicità, in quanto spesso ottenuto con mezzi derivati dalla serie, due ditte, Piaggio e Innocenti si diedero battaglia.
All' inizio del 1951 l'ing. Torre direttore tecnico della innocenti, con l'ing. Alfieri, i meccanici Cassola e Giuliani, mette a punto un mezzo destinato, per la sua superiorità, a concludere definitivamente la sfida.I piloti Romolo Ferri e Carlo Poggi nel periodo dal 19 fino al 27 maggio 1951, con la Lambretta carenata, danno vita ad una avvincente caccia al record.
Il 19 maggio Poggi migliora i record sulle distanze di 10 chilometri, 10 miglia, 50 chilometri e 50 miglia con medie comprese fra i 143 ed i 161 Km/h.Il 23 prova Ferri che ritocca leggermente i record sui 10 km (144 km/h contro i 143 di Poggi) e di pochissimo quello sulle 10 miglia mentre punta a quello dei 100 km ottenuto alla media di 160 km/h ed a quello delle 100 miglia (media 159 km/h).Il 25 riprovano sia Ferri che Poggi sulle distanze più brevi. Nella lotta fra loro il primo porta il record sui 10 km a 150 km/h e quello sulle 10 miglia a 154 km/h, il secondo fa ancora meglio riprendendosi il record sui 10 km a 151 km/h e quello sulle 10 miglia a 156 km/h.
Il 27 infine è Ferri a tentare il record dell'ora e lo ottiene percorrendo la distanza significativa di 158,6 km. Ormai la Lambretta è praticamente in possesso di tutti i record della classe 125 con pochissime eccezioni.L’ingegner Pierluigi Torre vuole portare il mezzo anche al record assoluto oltre i 200 km/h.Il tentativo ha luogo l'8 agosto, sul tratto di autostrada tra Monaco e Ingolstadt e il risultato sperato viene raggiunto. Sul chilometro lanciato la media è di 201 km/h e rimane sui 200 anche per il miglio lanciato scendendo a 183 per i 5 km lanciati. Vengono battuti anche i record sul chilometro da fermo ad una media di 105 km/h e sul miglio da fermo a 123 km/h.

Gavetta sulle due ruote, Lambre, '79

Quando nel 1986 potei finalmente inforcare il 1° motociclo della mia vita, un Ciao Piaggio, era stato appena introdotto il casco obbligatorio, accessorio di sicurezza che mi fu molto utile quando volai a terra dopo che tagliarono la strada al Dingo Moto Guzzi 3V ereditato dal nonno materno, ancora in ottimo stato e poi regalato da mio padre ad un suo collega africano, quando smisi di portarlo a spasso in mezzo all'inferno di scooter giapponesi e coreani che invasero l'Italia nei primi anni '90. Per tutti gli anni novanta fu sempre un grande spasso prendere a noleggio o in prestito sulle isole greche, e senza casco, ogni sorta di Vespa Piaggio fosse miracolosamente approdata a Corfù, Rodi, Paros, Paleocastriza (quella di "Mediterraneo"), Creta, Zante...: oltre ad una fantastica faro tondo rossa 50 con cui finii sulle scale d'ingresso di un bar con un mio amico, in quanto rotta di freno passata la cima di una ripida montagnola; un PK 50, una Cosa grippatissima, un PX 80 proveniente dalla Germania velocissimo ma rumorosissimo per via di una marmitta rotta non so dove. L'ultima volta che sono stato in Grecia, vista la locale ed inesistente manutenzione degli scooter Piaggio, ho pensato bene di noleggiare un'orrendo scooter giapponese a presa diretta, ma sicuramente più affidabile se volevi girarti tutta un isola in due. Fino al 2005, anno di fugace utilizzo di un plasticone italiano aziendale, la mia esperienza sulle due ruote piccole o medio alte era stata tutta qua. Poi un giorno scartabellando le foto di questo nonno materno del Dingo Guzzi, scopro e lo ritrovo su una Lambretta 125 D dei primi anni cinquanta, casco e giubotto in pelle, occhialoni d'epoca, scarpe da aviatore e pantalone da cavallerizzo, elegantissimo ed orgoglioso di quel prezioso mezzo di trasporto per sè, mia nonna e i sei figli che avrebbero composto la famiglia. L'anno dopo trovata una Junior 50 e una Vespa 50 Special ne inziai faticosamente il restauro, per poi vendere la J vista la scarsa resa in velocita', ed appoggiare la Special a casa di mio padre (entusiasta la usa per andare a lavorare- mai posseduta una) sostituendola con una LI 125 3° serie 1962 e una Lis 150 Special, la prima radiata d'ufficio e poi restaurata con iscrizione Targa Oro FMI, la seconda dotata di modernità tecniche come freno a disco idraulico, accensione elettronica 12 volt ed ovviamente parecchie cromature extra. Sapevo già da ragazzo questi scooter erano il mezzo dei Mods, ma le Clarks le portavo già dall'asilo, di rhythm'n'blues, Style Council, Rod Stewart e poi Oasis, Blur, Kula Shaker avevo già abusato dalla metà degli '80 fino alla fine dei '90. Solo quando ho avuto modo tramite djset, serate, raduni e Beppe, il Mod delle Morane, di apprezzare il '79 "peso" dei vari Lambrettas, Secret Affair ecc..., ho sposato un'identità così precisa e definita. Quel genere mi quasi costretto in Lambretta ed appiccicato addosso Il Target, unendosi al mio naturale interesse per tutto il Made e Borned in Italy troppo facilmente accantonato ed affogato dai mass media, dal consumismo di massa. Il '79 non lo conoscevo proprio, c'era ma non era finito nelle mie orecchie prima. Ora me lo godo più di chi lo ascolta dai trent'anni che scattano nel 2009, e quando fa freddo in inverno, quando piove e ho le mani gelate sotto i guanti, Time for action mi porta sempre a casa e mi ricorda che a parte il sonno, non devo fermarmi mai...

giovedì 24 luglio 2008

Lambretta in Sud Africa

Ben poco ho trovato della storia della Lambretta in Africa, a parte l'elenco delle concessionari presente nei libretti di manutenzione. Intanto qualche riga sulla storia sudafricana in inglese:

Lambrettas were imported into South Africa from Italy and England. At one time or another, Spanish and Indian Lambrettas have also been imported. The importation stopped and the main agent in Johannesburg closed in the 80's and there is very little by way of local support for the enthusiast. A year or 2 ago, there seemed to be quite a few Lambrettas available, but they have become very scarce of late, most having been sold back into the UK market.

Oskar, no al casco, concessionaria avvertita

NO AL CASCO OBBLIGATORIO IN VESPA!
I NOSTRI CAPELLI HANNO DIRITTO DI STARE IN PIEGA
SIAMO I MODS..NON SPORCACCIONI! (e non scherzo!!)

MI E’ARRIVATA UNA RACCOMANDATA DALLA PIAGGIO dove mi dicono che devo urgentemente portare il mio nuovo PX150 a fare un controllo perché dicono testualmente: "abbiamo riscontrato, in un lotto di produzione, un potenziale problema funzionale del motore che potrebbe causare malfunzionamenti". Mi hanno anche già fatto il tagliando (e sappiamo come è andata..) ci ho già percorso circa 2300 Km e adesso se ne accorgono? Che sia un motore addormentato l’ho sempre sostenuto, fin dai primi giorni, chissà che magari la causa del suo "sonno" non sia dovuto al difetto di quel "lotto"? vi racconterò, in ogni caso spero di non essere obbligato a portarla nella concessionaria che me lo ha venduto, in tal caso, la zona potrebbe diventare come la spiaggia di Brighton a inizio ’60..

Oskar, 6 Luglio 2007

Mods vs Rockers, scooter vs moto

Durante la metà degli anni '50 ci fu un serio spacco generazionale tra i teenager ed i loro genitori. Per la prima volta i ragazzi sentirono di avere il diritto e l'abilità di cambiare le cose. Erano stanchi di essere trattati come bambini dovendosi immediatamente comportare da adulti quando hanno cominciato a far parte della forza lavoro o dell'esercito. I giovani si resero conto che la classe sociale era troppo strutturata e loro potevano essere in grado di cambiarla rendendola diversa da quella dei loro genitori. Il giovane popolo non credeva di dover percorrere la stessa strada dei propri genitori o dei propri nonni anche se questo sistema andava avanti nei secoli.Questi anni dell'adolescenza si stavano ribellando contro la convenzione in ogni maniera possibile. Volevano essere diversi da ogni altro. Ecco perchè loro erano Mod(s). Verso la fine degli anni 50 l' Inghilterra ancora non si era ripresa completamente dai problemi economici causati dalla seconda guerra mondiale, ma vennero a crearsi in molti campi numerosi posti di lavoro. Con la carenza di manodopera causata da tantissimi incidenti di guerra e con la ricostruzione veloce del sistema economico, gli adolescenti urbani sono stati necessari per l'impiego di nuova forza lavoro. I ragazzi trovano soprattutto impieghi di ufficio e nelle divisioni postali, le ragazze come dattilografe o nei grandi magazzini al dettaglio.Avere un lavoro ha significato per il Mod disporre di un costante reddito disponibile. Il Mod era molto sociale ed ha sempre avuto il desiderio di mostrare la propria identità distinta dalle altre per mezzo di vestiti e trasporto.Spendevano centinaia di sterline per i loro scooters e per seguire lo stile Teddy Boy a cui erano appassionati. Questo stile era molto particolare anche se non è durato a lungo. Lo stile Teddy Boy era un misto tra il gangster dell'East End, e l' omosessuale e l'Edwardian del West End. I Teddy Boys hanno portato cappotti con rivestimenti di velluto, i pantaloni peg-top e scarpe di gomma. Hanno avuti tagli longish dei capelli, lasciati cadere sopra le loro facce. Le ragazze hanno portato gonne scure o plaid sopra le ginocchia, con i maglioni a collo alto.Lo stile dei capelli più popolare era chioma lunga e dritta.Anche se la moda giocava una parte importante nella vita del Teddy Boy, non era altro che uno stile seguito per rivelare la sua Modlife. A giudizio del popolo il Teddy Boy era "un mostro aggressivo, violento, selvaggio che masticava chewin-gum, stirava i capelli con grasso per capelli lisci e che andava in giro con un' ampia varietà di armamenti mortali come lamette e catene della bicicletta. I Teddy Boys combattevano in gruppi, minacciavano le signore anziane e seducevano ragazze.I Mods hanno dovuto creare un nuovo stile innovativo per i tempi che correvano negli anni '60. Parte di essere un MOD doveva essere il nuovo; apparire nel modo migliore e più originale possibile per il momento. Il Mod ha sempre desiderato sembrare differente ed essere riconosciuto per la sua moda di elite e senso dello stile. Il nuovo stile che i Mods crearono fu chiamato College Boy or Ticket. Lo stile College Boy era molto semplice e classy e versioni di esso ancora oggi si portano molto. I College Boys hanno portato capelli corti da squadra, pantaloni adeguati, Fred Perry da tennis, parka militari, scarpe dalla pelle scamosciata e trucco chiaro. La camicia Fred Perry è ancora molto popolare oggi tra i Rudies, gli skinheads ed il revivalist Mods. È una camicia di base da tennis chiamata dopo Fred Perry, un vincitore di 11 campionati di Wimbeldon negli anni '30. Le camicie mettono in mostra una corona dorata dell' alloro sul seno. Lo stile College Boy è stato considerato uno stile molto italiano che è andato bene anche con i propri scooters. Il biglietto era sinonimo di originalità per le ragazze. Le ragazze che hanno creato questo stile hanno portato vestiti normali, i pantaloni e le camicie degli uomini e non usavano trucco. Lo stile preferito dei capelli era una versione estrema dello "shingle cut" degli anni 20 con capelli alzati sulla nuca del collo. Le sopracciglia rasate. Questo stile era semplice e può ancora essere visto oggi, ma era molto risqué per il tempo. Anche se il biglietto era pricipalmente uno stile per le ragazze, i ragazzi hanno messo in mostra dei vestiti simili che consistono in abiti semplificati e un hair-cut francese con la riga. Questo periodo per il Modismo era il più notevole ed emozionante.Finalmente i media cominciarono a capire realmente che cosa stava succedendo alla gioventù. Dappertutto, camminando per Londra, si potevano incontrare molti Mods guidare i loro scooters o ballare nei nightclubs musica ska tutta la notte. Brighton ha visto molti scontri tra "Mods e Rockers" durante la Bank Holyday. Invadevano la riviera per feste nei clubs e battaglie sulla spiaggia. Dopo che una lunga lotta durante la quale i Mods usarono piccoli martelli e i rockers sedie a sdraio, la battaglia continuò per strada con atti vandalici nei negozi. Le ragazze Mods parteciparono alla battaglia con entusiasmo mentre quelle dei Rockers si sedettero appena intorno alle moto dei loro ragazzi guardando. Durante gli anni 1963-1964 Mods e Rockers sono diventati famosi per aver dato vita ad una esplosione della forza giovanile in parecchie parti di Europa. Dal 1968 tutte le battaglie furono combattute e la cultura MOD sbiadì. Il Modernismo aveva ora 20 anni ed era cominciata una nuova era. Anche se la cultura principale è morta, ci saranno ancora molti estimatori che apprezzeranno e comprenderanno il Modernismo. Negli anni 70, con bands come gli Who ed i Jam di Paul Weller che divennero incredibilmente popolari, gli scooters non caddero in disuso e l'intero stile MOD classico tornò molto di moda tra i giovani. Gli adolescenti dell'epoca non hanno dovuto riprendere gli stessi generi di rivendicazioni nei confronti degli adulti che i Mods originali han dovuto affrontare, perché la cultura giovanile era oramai un dato di fatto. Poiché i nuovi Mods non hanno vissuto le lotte che quelli prima di loro hanno fatto, erano calati in un Modism strettamente fashion. Per la maggior parte questi Revivalist Mods erano kids che non potevano realmente fare riferimento alla subcoltura del punk. Eppure, punk-rock band come i Clash mantennero le loro radici nella Brighton Mod con canzoni come 'Rudie can't fail" e "The guns of Brixton", riferimenti alla cultura Mod. Ancora una volta uno degli stili musicali favoriti degli Absolute Beginners degli anni 50, lo ska, diventa popolare. Bands come gli Specials ed i Selecter erano richiestissime in molti club in tutta l'Inghilterra. I loro tempi upbeat con un' enfasi sul back-beat erano molto popolari. La gente ha goduto questa miscela danzabile di musica pop giamaicana e punk. La maggior parte delle bands ska di questo tempo facevano parte dell'etichetta 2-Tone. La 2-Tone fu la primissima etichetta completamente ska al mondo. La seconda ondata Mods abbraccia lo stile Edwardiano dei vestiti che gli Absolute Beginners avevano portato. I vestiti di velluto con i grandi risvolti sono ancora abbastanza alla moda. I vestiti che i revivalisti degli anni 70 hanno portato avevano colori luminosi ed andavano bene con le loro Doctor Martin. Entro il 1981 gli anni dell'adolescenza erano passati ed i mods non si attenevano più alle regole iniziali. La loro scena era cambiata completamente ed erano già proiettati verso quella che fu la terza ondata mod.La terza ondata MOD sta continuando ora. Non abbiamo precisi parametri per giudicare cosa è esattamente. Per la maggior parte gli anni 90 la cultura MOD gira intorno al gruppo brit-pop "Blur", come ai gruppi della terza ondata ska come i "Mighty Mighty Bosstones", "The Pietasters" ed i "Toasters" che suonano tutti gli stili differenti dello ska. I vestiti per la terza ondata Mods sono vestiti scuri per i ragazzi e mini-maglie e maglioni per le ragazze. Di solito, la nuova cultura mod è limitata a speciali occasioni quando i Mods si vestono per assistere a spettacoli ska. Lo Scooters è ancora popolare, tuttavia, i modelli più nuovi e più veloci sono preferiti poiché la loro affidabilità sorpassa notevolmente quella dei loro storici parenti sicuramente più stilish. Anche se per i Mods della terza ondata è logico assomigliare ai Mods delle generazioni prima, qualcuno paragona i ravers urbani ai Mods degli anni 90. Questo è un confronto comprensibile perché i ravers amano ballare tutta la notte e fanno uso di anfetamine come i vecchi Mods fecero. In tutte le reincarnazioni del Modismo, gli Scooters e le anfetamine sono rimaste una costante. Questi due elementi sono durati nel corso degli anni, col cambiare dei tempi di ogni ondata.