lunedì 21 luglio 2008

Lambretta e Vespa documenti che fare?

Grazie alla nostra monopolizzata motorizzazione civile non è difficile per il Modernista interessato all'acquisto di un vecchio scooter italico, imbattersi in mezzi provvisti ancora di targa e documenti, ma burocraticamente cancellato d'ufficio per bolli non pagati in passato. Tale macchinoso obrobrio ha tolto dalla libera e legale circolazione centinaia di migliaia di scooter, che per riassaporare il catrame delle strade dovranno essere restaurati a menadito, ovvero come uscivano dalla casa produttrice (le pubblicazioni in aiuto non mancano), ottenendo la necessaria certificazione ASI o FMI, alle quali bisogna obbligatoriamente iscriversi, per poi grazie ad atto costosissimo di un notaio e all'agenzia di pratiche auto mai a buon mercato, avere la possibilità con la ottenuta reimmatricolazione di portare a spasso lo scooter dei sogni o delle proprie tasche. La soddisfazione finale è in parte appannata dalla impegnativa spesa sostenuta (scooter, sabbiatore, cromatore, zincatore, carrozzaio, montatore, meccanico, ricambista), ma è incommensurabile la gioia di appartenere di diritto alla storia scooteristica più luminosa al mondo. Il restauro storico di fatto vincola il proprietario al mantenimento estetico del modello recuperato, quindi per il Modernista certe cromature e finiture potrebbero rimanere un miraggio, se non si dispone di ulteriori ricambi: cofani, pance, manubri, parafanghi, selle, marmitte ecc... Comprare mezzi in regola per il passaggio di proprietà, ovvero provvisti di libretto, cdp- una volta foglio complementare, targa non radiati d'ufficio, è sì più costoso, ma alla fine si rivelerà una situazione ideale per personalizzare senza nessun problema lo scooter. In Inghilterra e Germania per esempio tali imposizioni non esistono, e nel caso britannico questa libertà è stata una delle ragioni scatenanti della fantasia applicata al mezzo. Ma l'Europa unita non doveva portare un avvicinamento delle leggi vigenti nei vari paesi anche in materia di trasporti? In Italia siamo ancora nel medioevo, e spesso anche uno scooterista appassionato ma un pò pigro preferisce acquistare mezzi nuovi privi di storia, fascino e design, non al corrente del fatto che l'acquisto perderà velocemente di valore e interesse anno per anno. Dubito fortemente tra vent'anni esisteranno ricambisti e carrozzai capaci di riprodurre materiali e carene in plastica per scooter asiatici.

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