lunedì 21 luglio 2008

Olimpiadi in Cina e "Lambretta" Pato: uno schifo

Alla viglia delle annunciatissime Olimpiadi in Cina a cui in modo ipocrita tutti i potenti del mondo andranno con dei ridicoli distinguo, oltre ad essere amareggiato per la scarsa rlevanza mondiale data ai massacri dei tibetani, io che sono solo uno scooterista mi limiterò a risegnalarvi, data ancora la mia incredulità, lo scandalo dell'orribile scooter in plastica prodotto là: la "Lambretta" (?!)Pato. Non solo è bastato all'onore del Paese sbarazzarsi della Lambretta spedendone le macchine di produzione in India (altro paese che lo storico scooter ha aiutato a rialzarsi) nel 1971, ma c'e' stato pure qualche grande importatore italico che ha avuto il coraggio di farcela rispedire indietro dalla Cina, in plastica e con il famigerato nome Pato. Preciso che lo scooter non ha alcuna attinenza con il marchio Lambretta o Innocenti (pur recandone indegnamente il logo Lambretta), che i Cinesi anche in questo caso si sono prestati , grazie allo schiavismo di massa là praticato, alla produzione e all'importazione di un catorcio che ancora una volta infanga e violenta il Made in Italy per me più sacro. In Inghilterra da quarant'anni importano dall'India modelli di Lambretta perfettamente riconducibili alla produzione storica italaiana, e a detta di esperti meccanici del settore rivedibili spesso solo nel gruppo termico. Provate a farlo in Italia. Vi sommergerebbero di richieste doganali, burocratiche, tecniche, fatte al solo scopo di impedirne la semplice messa in strada, nel paradossale tentativo, riuscito, di non far riportare a casa Lambrette che appartengono alla storia della meccanica e del design italiano, ma che sono state assemblate in India. Da quel paese arriva invece senza problemi come Made in Italy l'ultima generazione dei Px Piaggio, del tutto simili ai nostri, ma catalizzati. Come se non bastasse una pagina pubblicitaria della Pato con testimonial la signorina Valeria Marini , è finita sul notiziario del Lambretta Club Italia, la bibbia di migliaia di appassionati che si dichiarano esponenti della difesa della Lambretta. Sicuramente gliela avranno pagata bene 'sta pagina infame, ma questi signori d'ora in poi perchè non si occupano di qualacos'altro? Lo Scooterista Modernista qui si incazza, esattamente come farebbe se ad un Allnighter gli mettessero su i Tokio Hotel, o se la lavatrice macchiasse in maniera indelebile la Fred Perry del cuore..

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